Teatro Fondamenta Nuove

Care amiche e cari amici,
vi comunichiamo con dispiacere che il 31 maggio 2016 l’Associazione Vortice terminerà la sua attività di gestione del Teatro Fondamenta Nuove, iniziata nel gennaio del 2003.

Il perdurare della mancanza di sostegno (economico e strategico) da parte delle Amministrazioni Pubbliche con cui avevamo costruito e portato avanti il progetto, rende non più possibile la gestione di un teatro privato con gli obbiettivi e la qualità che abbiamo sempre voluto offrire alla città, agli spettatori e agli artisti che in questi anni sono stati con noi.

Nonostante un ruolo di eccellenza nella programmazione e nella produzione nazionale di musica, teatro e danza contemporanei (ruolo onorato da premi e dal riconoscimento dell’attività come best practice in più di una circostanza), nonché nonostante un riscontro di pubblico e di critica mai messo in discussione, l’Associazione si è vista già nel 2014 più che dimezzare il sostegno da parte dell’Amministrazione Comunale, in quel momento commissariata, nonostante le attività fossero già state svolte in gran parte e concordate con l’Amministrazione stessa.

A partire dal quel momento è stato anche totalmente ignorato (e mai eventualmente ridiscusso e ridefinito nella sua sede naturale, quella politica) il protocollo d’intesa triennale che era stato siglato con l’Assessorato alla Cultura alla fine del 2013, nonostante le evidenti ragioni di politica culturale sul territorio che ne stavano alla base, né è stato possibile trovare nell’attuale Amministrazione – nonostante le insistenti richieste – una interlocuzione che consentisse almeno di verificare altre opportunità strategiche comuni.

Senza più alcun supporto, abbiamo provato a mantenere il nostro progetto attivo per tutto il 2015, riducendo gli appuntamenti per non far venir meno la qualità e grazie alla preziosa collaborazione di soggetti tra i quali il Teatro Stabile del Veneto o DanzaVenezia, ma questa capacità di resilienza e resistenza risulta purtroppo ora impossibile da portare avanti.

Dichiarazione del direttore Enrico Bettinello:
«Siamo consapevoli di avere fatto tutto il possibile per trovare una soluzione – senza cercare clamori e polemiche che in tempi come questi hanno vita breve, oltre a una relativa efficacia – e di essere riusciti in questi 13 anni a immaginare, dapprima grazie all’intuizione e alla direzione di Massimo Ongaro, dal 2008 sotto la mia curatela, un progetto culturale di respiro internazionale, che ha coinvolto decine e decine tra i più importanti musicisti e artisti della scena contemporanea mondiale e concludiamo addolorati questa avventura con la rinnovata convinzione che Venezia abbia bisogno di politiche culturali innovative e coraggiose, che la sua doverosa centralità sulla scena artistica e culturale europea non possa essere lasciata solamente alle grandi istituzioni – che pur operano in modo egregio – ma che, come in ogni altro centro di eccellenza culturale che si rispetti, debba passare anche attraverso progettualità e strategie di sistema che al momento ci sembra di non scorgere sul territorio».

«Impossibile elencare qui (sarebbe un elenco impressionante per lunghezza e prestigio dei nomi citati) tutti gli artisti che in questi anni sono passati per il Teatro Fondamenta Nuove: da Uri Caine a Virgilio Sieni (due direttori di Biennale che prima ancora di diventarlo avevamo proposto alla città), dai Matmos a Carolyn Carlson, da Teho Teardo ai Santasangre, passando per Romeo Castellucci, i Konono n.1, Fennesz, Accademia degli Artefatti, Barcelò, Thurston Moore, Roy Paci… solo per dire i primi che vengono alla mente.

E lunghissimo sarebbe anche l’elenco di artisti e performer che abbiamo sostenuto in residenza o produttivamente, dai Babilonia Teatri (freschi vincitori del Leone d’Argento alla Biennale) agli Anagoor, da Silvia Gribaudi a Alessandro Bosetti o a Giorgia Nardin, passando per Marco D’Agostin, Chiara Frigo, Marta Dalla Via, Silvia Costa, Ilaria Dalle Donne, tutti artisti che costituiscono l’eccellenza italiana nel mondo delle arti performative e che hanno costruito questo loro percorso anche assieme a noi.

Tante le istituzioni che hanno collaborato con noi in questi anni, oltre al Comune, la Regione e la Provincia: dalla Biennale alla Fondazione Cini, da OperaEstate Festival alla Fondazione di Venezia, dal Teatro la Fenice al Teatro Stabile del Veneto, per non dire della Fondazione Pinault, l’Ateneo Veneto, Arteven e i tanti centri di produzione che con noi hanno sostenuto i progetti degli artisti».

«A tutti loro, alle migliaia di donne e uomini che ogni anno hanno condiviso con noi le serate, ai tanti giovani che hanno partecipato a workshop e prove aperte, così come alle persone che hanno lavorato qui, va il nostro più amorevole ringraziamento per quello che abbiamo fatto insieme, per avere pensato insieme a noi di voler contribuire a una Venezia ostinatamente internazionale e non provinciale, una Venezia in cui non essere solo spettatori di “eventi”, ma in cui sentirsi – magari anche solo per una sera – parte di una comunità viva in cui un teatro diventa un luogo in cui riconoscersi».

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